Gli Strigiformi (Strigiformes Wagler, 1830) sono un ordine di uccelli da preda con abitudini prevalentemente notturne o serali, diffusi in tutte le regioni temperate.

Descrizione

Gli strigiformi hanno una testa grande e leggermente appiattita frontalmente, con un caratteristico disco facciale, a forma di cuore nei Titonidi e tondeggiante negli Strigidi. Posseggono grandi occhi, solitamente gialli o arancioni, disposti frontalmente, e hanno la capacità di ruotare la testa di 270°. Il becco è tozzo e robusto, interamente ricoperto da piume nei Titonidi, solo parzialmente negli Strigidi. Possiedono artigli molto affilati.

Hanno un piumaggio soffice e morbido che garantisce un volo silenzioso, caratteristica che li aiuta a non essere individuati dalle loro prede. La livrea è solitamente mimetica. Alcune specie come quelle dei generi Bubo, Otus, Pseudoscops, Megascops, Asio, Psiloscops, Ptilopsis, Jubula e Lophostrix portano sulla testa caratteristici ciuffi auricolari.

I loro sensi della vista e dell'udito sono molto sviluppati, particolarmente l'udito. Le orecchie di molte specie come Tyto alba e Strix aluco sono asimmetriche: solitamente la destra è posta più in alto. In questo modo riescono a sentire meglio, possono percepire i passi di un topo a parecchi metri di distanza.

Biologia

Alimentazione

Gli strigiformi sono uccelli carnivori, che si nutrono prevalentemente di roditori, piccoli uccelli e altri piccoli vertebrati. Cacciano prevalentemente di notte, sfruttando la loro acutissima vista favorita dai grandi occhi. Questi rapaci dopo ogni pasto rigurgitano una borra costituita da resti ossei e altri tessuti non digeriti.

Riproduzione

Nidificano all'interno di cavità naturali nel tronco degli alberi o in fenditure delle rocce, talora utilizzando nidi abbandonati da altre specie; alcune specie, come la civetta o il barbagianni, trovano rifugio in ruderi e casolari abbandonati. Il numero delle uova deposte varia da 1 a 14, a seconda delle specie e della disponibilità di prede; l'incubazione varia da 25 a 36 giorni; la cova è prerogativa della femmina mentre il maschio collabora all'alimentazione dei pulcini.

Distribuzione e habitat

Gli strigiformi sono diffusi in quasi tutti i continenti, con l'eccezione dell'Antartide. Generalmente prediligono ambienti abbastanza freschi come le zone montuose e boschive, ma esistono specie adattate alle zone particolarmente aride (p.es. Micrathene whitneyi) o fredde (p.es. Strix nebulosa e Bubo scandiacus); alcune specie prediligono la foresta equatoriale, come p.es. Lophostrix cristata e Glaucidium brasilianum, importanti costituenti della fauna della Foresta amazzonica.

Tassonomia

L'ordine Strigiformes comprende 2 famiglie:

  • famiglia Strigidae Vigors, 1825 (223 specie)
    • genere Ninox Hodgson, 1837 (33 spp.)
    • genere Uroglaux Mayr, 1937 (1 sp.)
    • genere Sceloglaux Kaup, 1848 † (1 sp.)
    • genere Surnia Duméril, 1806 (1 sp.)
    • genere Glaucidium Boie, 1826 (30 spp.)
    • genere Xenoglaux O'Neill & Graves, 1977 (1 sp.)
    • genere Micrathene Coues, 1866 (1 sp.)
    • genere Athene Boie, 1822 (3 spp.)
    • genere Heteroglaux Hume, 1873 (1 sp.)
    • genere Aegolius Kaup, 1829 (5 spp.)
    • genere Otus Pennant, 1769 (52 specie)
    • genere Pyrroglaux Yamashina, 1938 (1 sp.)
    • genere Mascarenotus Mourer-Chauviré et al., 1994 † (3 spp.)
    • genere Nesasio Peters, 1937 (1 sp.)
    • genere Pseudoscops Kaup, 1848 (2 spp.)
    • genere Asio Brisson, 1760 (6 spp.)
    • genere Ptilopsis Kaup, 1848 (2 spp.)
    • genere Megascops Kaup, 1848 (25 spp.)
    • genere Psiloscops Coues, 1899 (1 sp.)
    • genere Margarobyas Olson & Suárez, 2008 (1 sp.)
    • genere Lophostrix Lesson, 1836 (1 sp.)
    • genere Pulsatrix Kaup, 1848 (3 spp.)
    • genere Strix Linnaeus, 1758 (22 spp.)
    • genere Jubula Bates, 1929 (1 sp.)
    • genere Bubo Duméril, 1806 (19 spp.)
    • genere Ketupa Lesson, 1830 (3 spp.)
    • genere Scotopelia Bonaparte, 1850 (3 spp.)
  • famiglia Tytonidae Ridgway, 1914 (20 specie)
    • genere Phodilus Geoffroy Saint-Hilaire, 1830 (3 spp.)
    • genere Tyto Billberg, 1828 (17 spp.)

Specie presenti in Italia

In Italia si possono osservare le seguenti specie:

  • Aegolius funereus - civetta capogrosso;
  • Athene noctua - civetta comune;
  • Asio otus - gufo comune;
  • Asio flammeus - gufo di palude;
  • Bubo bubo - gufo reale;
  • Glaucidium passerinum - civetta nana;
  • Otus scops - assiolo comune;
  • Strix aluco - allocco comune;
  • Strix uralensis - allocco degli Urali
  • Tyto alba - barbagianni comune.

Nella cultura dell'uomo

Sin dall'antichità, gli strigiformi hanno avuto spazio nella mitologia, nel folklore e nell'arte di molte culture. Le più antiche raffigurazioni di questi uccelli si trovano nelle pitture rupestri delle Grotte di Lascaux in Francia, risalenti a 15.000-20.000 anni. Pitture murali e resti di gufi mummificati sono stati ritrovati in diverse tombe dell'antico Egitto e il motivo del gufo compare nei geroglifici maya. Nell'antica Grecia la civetta era considerata sacra alla dea Atena, dea della sapienza. In alcune culture, gli strigiformi sono associati con saggezza e coraggio mentre in altre rappresentano l'inganno e il male. Una varietà di miti si basa sull'idea che questi uccelli portino sfortuna o morte. Molte di queste superstizioni persistono fino ad oggi.

Imitazioni

Una forma interessante di mimetismo è messa in atto da molte specie di farfalle e falene, come Opodiphthera eucalypti, Aglais io e Caligo idomeneus, che imitano lo sguardo penetrante degli strigiformi grazie alle macchie ocellate poste sulle proprie ali. Gli eventuali predatori dei lepidotteri, pensando di trovarsi a loro volta davanti a un predatore, sono distolti dall'attacco.

Note

Bibliografia

  • Cesare Della Pietà e Marco Mastrorilli, Gufi e Civette, Muzzio, 2008, ISBN 978-88-96159-05-7.

Altri progetti

  • Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Strigiformi»
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Strigiformes
  • Wikispecies contiene informazioni su Strigiformes

Collegamenti esterni

  • (EN) Frank Gill e Joe T. Marshall, owl, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
  • (EN) Strigiformes, su Fossilworks.org.
  • (EN) Strigiformes, su Paleobiology Database.
  • Cholewiak, D. 2003. "Strigiformes", Animal Diversity Web.

Strigiformes schaffers.ch

Strigiformes WikiAves A Enciclopédia das Aves do Brasil

Juanma Hernández · Fotografía de Naturaleza · Galería de Aves

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